giovedì 11 dicembre 2008

2004 - 2008 quattro, anni per 22 centesimi di secondo.

Ieri sera ho abbattuto la barriera dei 6 secondi sul giro del circuito Retro Mario Circuit 1.
Una piccola grande soddisfazione.
Grande, perchè sono stato il primo (e per ora unico) a farlo.
Piccola, perchè i miei 'avversari' si sono fermati.

Tutto ciò mi porta ad una serie di riflessioni sul mondo del time attack.
Prendete idealmente un qualsiasi videogame in cui sia presente la modalità di time attack, e cominciate a girare.
Dopo pochi giri vi accorgete che riuscite a controllare meglio il mezzo e riuscite ad affrontare meglio le curve.
Girate idealmente per giorni e il vostro feeling migliorerà continuamente.
Sperimenterete rotte improbabili e talvolta scoprirete scorciatoie.
Vi impadronirete di una serie di tecniche date dal tempismo e della concatenazione di input.
Dopo un mese sarete convinti di aver fatto dei tempi incredibili.
Ora tornate alla realtà: andate su internet e noterete che il record del mondo è circa 10 secondi più veloce di voi.
La verità è che la fuori c'è gente che non gioca da un solo mese, ma dal giorno in cui è uscito il gioco.
Oltre a non fermarsi mai, qualcuno di loro ha anche un talento che gli consente di ripetere gli input con un tempismo estremamente preciso.
Inoltre, parlano fra loro e si scambiano tecniche e strategie.
Da soli non si può competere contro una comunità: l'unico modo per otterne risultati eccellenti è farne parte.

E proprio con l'ingenuità di cui sopra che mi affacciai a Mario Kart Super Circuit oltre 4 anni fa.
Forte del mio 'ho girato la pista per un mese', incontrai gente che girava molto più veloce di me.
Da loro imparai, e dopo mesi di studio e prove ottenni il mio primo record, proprio sul giro veloce di questa pista: 6"20.
Le curve erano perfette (era il mio giudizio di allora) e la strategia utilizzata l'unica possibile in questa pista.
Ero in una botte di ferro.
Infatti, mezz'ora dopo che pubblicai orgogliosamente il mio video, un giocatore giapponese lo frantumoò con un 6"08 :)
Semplicemente aveva cambiato il kart e, verosimilmente la strategia di gara.
Provai allora tutti i kart disponibili, ma non riuscìi ad ottenere nulla di meglio di un 6"15 che a distanza di anni non tentai neppure di migliorare.
D'altra parte chi si ferma è perduto, e questo vale anche per i giocatori più talentuosi quale il giapponese di cui sopra.
E così un giocatore francese, 4 anni dopo, propone una nuova strategia del giro, portando il record a 6"07 in una manche praticamente perfetta.
Vedendo il video capisco dove stava l'errore nella mia strategia: mi ostinavo a schiantarmi sul muro subito dopo la linea di partenza, per ottenere la velocità massima.
Trascuravo però il fatto che la durata dello schianto non è nulla. La chiave di volta quindi, era schiantarsi sul muro poco prima della linea di partenza, in modo tale che la durata dello schianto venisse contata nel giro precedente.
Vedendo il video però non provai neppure a competere perché era tutto troppo preciso per poter essere migliorato se non con grandi sforzi.
Ma dove lo sforzo non arriva, arrivano le idee.
Chi si ferma è perduto, dicevo, ma è normale fermarsi quando si crede di aver raggiunto un ottimo risultato.
E così fece il giocatore francese.
Fatto sta che allargando in un certo modo la strada prima della penultima curva, si poteva sfruttare al meglio il secondo schianto contro il muro.
Notato ciò, cominciai a girare con tutti i kart fino a stabilire che Luigi possedeva le doti migliori per questo genere di impresa (ha il kart che curva in modo più stretto).
In pochi giorni ottenni il nuovo primato per pochi centesimi, ma quello che vedevo realmente era l'avvicinarsi della soglia psicologica dei 6 secondi.
Passava il tempo e il mio record si fermava a tutte le tappe: 6"05, 6"03, 6"01, 6"00
Quest'ultima nonostante una curva non perfetta.
A qual punto sapevo che era possibile scendere sotto i sei secondi e volevo essere il primo a farlo, prima che il talentuoso campione mondiale del gioco (un tedesco dalle capacità straordinarie) dedicasse 5 minuti alla cosa.
Ieri sono riuscito nell'impresa.
Guardando il video, penso sempre "nulla di che... sarà battuto facilmente".
In effetti nessuna curva è perfetta, sopratutto la prima nella quale bisognerebbe passare attraverso un paio di pixel del muro (la 'fisica' del gioco è piuttosto elastica).
Ma comunque, avanti al prossimo giocatore e la prossima variazione di strategia.



Ecco il video della mia gara: